Il gruppo francese Ppr (Pinault Printemps-Redoute) continua a «raggranellare sul mercato quote della controllata Gucci. Nelle ultime settimane ben il 2%, per un totale che a oggi ha raggiunto il 55,2 per cento. La Borsa apprezza: il titolo ha guadagnato ieri il 7,6% a 79,8 euro. L'obiettivo (peraltro non dichiarato) è quello di avvicinarsi alla quota massima del 70%, consentita dagli accordi del 2001, prima di esercitare nell'aprile del 2004 il #put' su tutti titoli restanti al prezzo stabilito di 101,5 dollari per azione.
«Facciamo il nostro meglio, ha dichiarato ieri il presidente Serge Weinberg, per acquisire le azioni Gucci al prezzo più basso possibile«. Aggiungendo che Ppr rispetterà tutti gli impegni presi a suo tempo con il management Gucci. Del resto l'azienda italiana è il fulcro della nuova strategia di Ppr che nel giro di due anni dovrebbe portare il gruppo a ricentrarsi sul lusso e sulla grande distribuzione (ad esempio Printemps e Fnac), cedendo così le attività non strategiche come ha iniziato a fare a cavallo tra il 2002 a il 2003.
Per quanto riguarda la situazione generale, Ppr è riuscita nel 2002 ad archiviare sufficientemente bene uno degli anni più difficili nella storia del lusso e della grande distribuzione. Il giro d'affari complessivo è stato infatti pari a 27,37 miliardi di euro, con un regresso limitato dello 0,5% a valori omogenei. Stabilità, dunque, mentre i risultati dell'esercizio verranno resi noti il prossimo 5 marzo, insieme ai dettagli di un piano strategico di rilancio per i prossimi anni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/01/03 a cura di Pambianconews