A una robusta ripresa economica nel 2003 fanno ormai fatica a credere anche molti ottimisti. Che si accontenterebbero di cogliere segnali positivi nei prossimi dieci, dodici mesi per vedere poi consolidare fiducia e crescita nel primo quarto del 2004. Secondo l'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dopo un incremento dell'1,5% quest'anno, a livello globale l'economia crescerà del 2,2% nel 2003 e del 3% nel 2004.
«Nonostante la difficoltà nell'attuarla, la chiave per sopravvivere alla crisi e anzi uscirne rafforzati è l'innovazione, dice il professor Severino Salvemini, che dal prossimo gennaio succederà a Claudio Demattè alla presidenza della Sda Bocconi. Perché chi ha mantenuto il focus sull'innovazione ha evitato razionalizzazioni eccessive che indeboliscono le aziende. E, in una situazione di crisi, questo dà all'azienda le risorse per fare il balzo non appena si ripresentano le opportunità».
Ma quale, tra le aziende italiane, sta davvero facendo innovazione? «Purtroppo in questo momento si ritorna ai classici stereotipi del buono e del bello, sostiene Salvemini. Mi viene in mente Bistefani che recupera con grande coraggio i marchi Bondì e Cioccorì; e poi Alessi, Targetti, Beghelli, il gruppo Della Valle e, nell'abbigliamento, la Diesel e la Versace. Poi ci sono nicchie del lusso, con risultati interessanti di Ferretti (che progetta e costruisce yacht) e gioiellieri come Damiani».
Estratto da CorrierEconomia del 23-12-02 a cura di Pambianconews