Alessandro Dell'Acqua ha divorziato dal suo partner storico, la Belle Maille, azienda di Carpi, che sin dagli esordi ha prodotto e distribuito la collezione dello stilista. Questo risulta da voci di mercato, secondo le quali Alessandro Dell'Acqua starebbe già lavorando alla collezione femminile affiancato da un nuovo socio, un'azienda italiana di moda di un certo peso con alle spalle capacità produttive e distributive decisamente importanti tali da permettere alla giovane brand, che fa capo alla Alessandro Dell'Acqua srl, di decollare a livello internazionale.
Alessandro Dell'Acqua, che tra l'altro disegna la collezione di Borbonese e dal prossimo inverno firmerà anche la linea di abbigliamento La Perla, è fra i pochi stilisti emergenti italiani che è riuscito a costruire un brand che vive, oltreché di abbigliamento, anche di accessori, profumo e occhiali. Oggi il brand genera complessivamente (con le licenze) un giro d'affari di circa 20 milioni di euro, realizzato per il 60% all'estero.
Come è andata quest'anno?
«E' stato veramente pesante, commenta lo stilista. L'uomo ha perso terreno insieme alla seconda linea. La prima linea ha tenuto».
Che periodo sta vivendo la moda italiana?
«Bisognerebbe tornare a parlare un linguaggio nuovo. Cosa che stanno facendo i francesi che, nelle ultime tre stagioni, si sono presi un'enorme rivincita sull'Italia. Sono stati coraggiosi puntando su nomi nuovi e su una creatività più prepotente. Anche i vecchi brand hanno rischiato e si sono rinnovati. Quello che è successo con Dior è stato incredibile, ma anche con Yves Saint Laurent. Balenciaga, con Ghesquière, ha dato una scossa alla moda degli ultimi anni. L'hanno copiato tutti. In Italia a parte Prada, Gucci, Dolce & Gabbana non c'è molto di più e soprattutto non ci sono nomi nuovi. E' difficile per i giovani a indipendenti farsi spazio».
Estratto da Affari & Finanza del 23-12-02 a cura di Pambianconews