La moda made in Italy perde colpi e lascia sul terreno il 13,6% nel surplus dell'interscambio commerciale. A pochi giorni dalla chiusura dell'anno le previsioni evidenziano un secondo semestre peggiore del primo: per i dodici mesi si stima una flessione del fatturato del 2,5% a 71.097 milioni di euro. Mentre il saldo attivo della bilancia commerciale dovrebbe scendere, per la prima volta da anni, sotto i 20 miliardi di euro: per la precisione, 19.787 milioni.
Questa la sintesi di Fashion economic trends, uno studio periodico elaborato da Camera nazionale della moda italiana in collaborazione con Hermes Lab. L'analisi mostra però segni di ottimismo per la seconda parte del 2003 (nel gennaio-giugno è atteso un modesto +1 % per il tessile-abbigliamento), quando il rimbalzo potrà essere addirittura «vigoroso», con una stima di crescita nell'intero anno, per tutto il sistema moda made in Italy, di circa il 3,5% a 73.585 milioni di euro.
«Il 2002 che stiamo per archiviare, commenta Mario Boselli, presidente della Camera della moda, non poteva essere più negativo. Dunque, anche grazie ai cicli economici del settore, dobbiamo attenderci qualcosa di meglio per il 2003, soprattutto dalla metà dell'anno» .
Estratto da Il Sole 24 Ore del 19-12-02 a cura di Pambianconews