In Cina sì, ma con le idee chiare. Talmente chiare da indurre la Simest, la finanziaria controllata dal governo per lo sviluppo e la promozione delle imprese italiane all'estero, a scegliere il progetto della Sasch come uno dei due approvati per la penetrazione nel paese asiatico: obiettivo dell'azienda pratese, che fa capo alla holding Gofin detenuta per il 50% da Roberto Cenni e per l'altra metà da Giuseppe e Gianluca Giovannelli, è quello di aprire 100 nuovi negozi in Cina.
Da tempo ormai la Cina rappresenta del resto un obiettivo primario nella ricerca di nuovi sbocchi commerciali. Lo stesso viceministro alle attività produttive, Adolfo Urso, ha sottolineato la crescente importanza del mercato cinese per le nostre esportazioni.
La Sasch, dal canto suo, ha avviato una politica di diffusione a livello internazionale che intende cavalcare le possibili opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati, rivolgendo un'ottica di particolare interesse ai mercati dell'Estremo Oriente, come testimonia in tal senso l'accordo raggiunto nella scorsa primavera con la giapponese Itochu. Un accordo che prevedeva tra l'altro, in sintonia con la strategia Sasch di produrre il più vicino possibile al mercato cui si rivolge, l'apertura di un centro produttivo in Cina, facilitando quindi la distribuzione sia in terra nipponica the nello stesso paese.
Estratto da La Spola del 18-12-02 a cura di Pambianconews