Erano diciannove nell'ultimo censimento compiuto tre anni fa dalla Regione: i numeri, però, stanno stretti ai distretti veneti, in continua evoluzione e con numerosi casi di realtà di fatto che provano a darsi una struttura e un'organizzazione. Uno fra i più studiati è il distretto di Montebelluna, capitale della calzatura sportiva. Qui si produce il 75% degli scarponi da sci, il 65% dei doposci, l'80% degli stivali da motociclismo, il 50% delle scarpe da montagna tecniche. Le imprese, oltre 400, occupano 8.700 addetti per un fatturato che supera i 2.800 milioni.
«Un modello esaminato ovunque per la sua complessità e la sua propensione all'internazionalizzazione» spiega Aldo Durante, segretario del Club dei distretti. Se Montebelluna ha un ruolo preponderante nel settore sportivo, a Verona è in fase crescente il distretto della calzatura da uso quotidiano, con 7mila occupati e un fatturato di 2.400 milioni. Stra resta la capitale delle scarpe di lusso, con qualche particolarità. «Mentre alcuni distretti ospitano i più grandi marchi, osserva Durante, Stra rimane il distretto tradizionale nel senso più alto del termine, con una produzione artigianale di altissima qualità, the fa da richiamo per le grandi firme».
Una potenza riconosciuta è invece il distretto dell'occhiale di Belluno: 930 imprese, oltre 11mila occupati, un fatturato che supera i 2,2 miliardi, con una quota del 75% della produzione destinata alle esportazioni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 18-12-02 a cura di Pambianconews