1: Le pmi cambiano pelle
Quindici poli produttivi, dodici distretti industriali. Con la nuova legge regionale che il Consiglio varerà entro i primi tre mesi del 2003 su proposta dell'assessore alle Politiche per le piccole e medie imprese, Marino Finozzi, l'organizzatore del Veneto cambierà pelle: i poli saranno 19 e i distretti diventeranno 30 o 40, arrivando a comprendere anche forme di produzione turistica, termale e commerciale. #'Una buona legge, alla cui stesura abbiamo contribuito in misura rilevante'', dice Adriano Sartor amministratore delegato di Stonefly e presidente del Club dei distretti industriali italiani. #'Si punta su due obiettivi startegici: la ricerca e la formazione, in una fase caratterizzata da un generale assestamento produttivi''. ''L'euforia degli anni passati è un ricordo'', aggiunge Sartor, #'ma gli indicatori economici della nostra regione continuano a essere positivi''.
2: La tecnologia ai nostri piedi
La crisi non ferma i grandi marchi del settore calzaturiero che hanno investito sull'innovazione. ''La situazione del mercato calzaturiero, dai dati di sell out in nostro possesso, attraversa senza dubbio un periodo di flessione'', afferma Andrea Martini Antonini, amministratore delegato di 3Antonini, che commercializza il marchio Lumberjack e che per fine anno prevede un aumento delle vendite del 10%.
Investimenti e tecnologia, la ricetta migliore per affrontare le fasi congiunturali sfavorevoli. E' di questo avviso anche Mario Moretti Polegato, presidente di Geox, le cui previsioni di fatturato per fine 2002 ammontano a 185 milioni di euro, con 4,6 milioni di paia di scarpe vendute.
3:L'oro e l'argento non brillano più
Emanuele de Giovanni, presidente di Confedorafi, la confederazione che raggruppa le associazioni di categoria orafo-argentiere italiane non usa mezzi termini; #'Stiamo vivendo uno dei periodi peggiori della nostra storia'', afferma. #' Il settore orafo italiano, che rappresentava oltre l'80% della produzione europea, è stato abbandonato dalle istituzioni in un momento di profonda crisi''.
L'Italia, rispetto ad altri Paesi esteri, è penalizzata anche dalle da tariffe doganali poco agevoli, che tenuto conto del costo delle materie prime, incide poi sul prodotto finito.
Ecco quindi la necessità di un intervento delle istituzioni, non con stanziamenti tampone, ma attraverso nuovi strumenti in grado di valorizzare un settore importantissimo del Made in Italy che genera lavoro e produce ricchezza.
4:Occhiali, cura anti crisi
Aumenta l'export, crescono i profitti dei grandi gruppi. L'occhialeria veneta primeggia nel mondo. I buoni risultati, però nascondono aspetti negativi. #'Ci sono aziende piccole che stanno soffrendo, alcune nel corso dell'anno hanno addirittura chiuso i battenti o hanno messo in libertà il personale'', spiega Vittorio Tabacchi, presidente dell'Anfao e di Safilo. L'occhialeria resta uno dei punti saldi del Made in Italy, #'perchè oggi l'Italia è leader in Europa e forse nel mondo. Siamo penalizzati solo di fronte alle grandi capacità di prodotto della Cina''. Non a caso da pochi giorni l'Anfao ha firmato un accordo per il 2003 che riguarda l'export nel mondo.
5: Valentino per tutti
Il gruppo Marzotto è un'eccellenza nel Veneto. Ha un fatturato netto consolidato di 1.757 milioni di euro realizzato per circa l'80% all'estero e ha stabilimenti produttivi in Italia, Germania Svizzera, Repubblica Ceca , Lituania, Stati Uniti, Tunisia e Turchia. Le attività di Marzotto spaziano dalla creazione di filati all'abbigliamento maschile e femminile. Il piano industriale per il prossimo triennio, presentato dall'amministratore delegato , punta sul core business e annunci ala dismissione delle attività non strategiche . Cambierà anche il rapporto tra tessile e fashion, oggi paritario, perchè all'abbigliamento sarà destinato il 90% degli investimenti programmati. Le strategie del Gruppo si concentreranno su tre grandi brand globali Hugo Boss, Marlboro Classics e Valentino.
6: Il re in jeans. Griffato
Ambrogio della Rovere, fondatore e proprietario al 100% di Sportswear International e di Neos res (società che gestiscono le licenze di Moschino jeans, Krizia jeans, Voyage passion, Jpg by Gaultier, Gabriele Strhele jeans e See by Chloè).
Per il futuro Dalla Rovere non esclude nuove acquisizioni. Il suo obiettivo è quello di fare in modo che #'entro due-tre anni il fatturato del gruppo venga al 50% da contratti di licenza e al 50% da partecipazioni in griffe importanti. Un primo passo in questa direzione è l'intesa con Lvmh per la produzione e commercializzazione in tutto l mondo ( escluso Usa e Giappone) della line Donna Karan Jeans.
7: altri temi affrontati
a) Nel 2001 Chimento ha registrato un giro d'affari di 51,3 milioni di euro, il 24,3% realizzato nei mercati esteri con un incremento dell'export del 25% rispetto all'anno precedente. Nei primi sei mesi del 2002 il fatturato del mercato Usa è aumentato del 150% e quello giapponese del 50%.
b) Nelle strategie future della Legi international c'è lo sviluppo della rete commerciale, oggi composta da tre boutique in Italia e da una serie di concessionari all'estero. Presto sarà inaugurato un secondo negozio monomarca in Giappone, mentre negli Usa la distribuzione è affidata alla catena di Bloomingdales.
Estratto da I Dossier del Mondo del 13-12-02 a cura di Pambianconews