In questa intervista Catherine Vautrin, amministratore delegato del marchio Emilio Pucci, racconta a Mood i progetti di sviluppo del marchio sia nel prodotto che nel retail.
Pucci dal 2000 è entrato a far parte del portfolio Lvmh. Cosa è cambiato nelle strategie aziendali?
#'è cambiato tutto. Al suo ingresso il marchio era come una #bella addormentata', con una storia fantastica alle spalle, ma che doveva rinascere. Sempre rispettando il life style e i suoi concept quali il lusso, la comodità, il cruising. La strategia era quella di dare alla griffe una svolta creativa forte, di sviluppare il prodotto e il retail''.
Quali gli sviluppi nel retail in Italia e all'estero?
#'Dai due negozi storici di Firenze e New York oggi siamo passati a otto nel mondo. Ci concentriamo sullo sviluppo di boutique nelle più importanti capitali della moda e nelle località più chic di villeggiatura. Stiamo inoltre pensando a una relocation del negozio di New York''.
Nell'universo Emilio Pucci compaiono anche mobili e complementi d'arredo. Dopo l'esperienza con Cappellini quali saranno gli sviluppi futuri?
''Continua la partnership con Cappellini poiché per la griffe è molto importante l'impegno nel design. Già Emilio Pucci aveva disegnato porcellane e oggetti d'arredo. Il legame fra design e moda è molto stretto non solo nelle stampe, che possono vestire sia il corpo che la casa, ma anche nello spirito dei nostri progetti''.
Estratto da Mood del 2-12-02 a cura di Pambianconews