Poteva già contare su piccoli fornitori artigianali sparsi in varie regioni d'Italia, dal Veneto alle Puglie, alla Campania. Ma ora Marcello Bottoli, 40 anni, presidente e amministratore delegato della Louis Vuitton Malletier, storica società di pelletteria del gruppo Lvmh di Bernard Arnault, ha deciso di fare il «passo decisivo» nel business delle scarpe.
Così ha puntato sul Veneto, dove ha creato a Fiesso d'Artico, una piccola task force di dieci dipendenti Vuitton (cinque italiani e cinque francesi) destinati a fare da tramite tra i creativi di Parigi, guidati dal direttore artistico Marc Jacobs, e le aziende produttrici. Obiettivo: creare proprio in Italia il polo industriale delle calzature della società, famosa soprattutto per borse, valigie e piccola pelletteria.
Così, in tempi di crisi generalizzata, Bottoli ha scelto di rilanciare, mettendo in cantiere nuovi prodotti e nuovi mercati. E i conti, per ora, sembrano dargli ragione. Persino il tragico 2001 si è chiuso a 2,3 miliardi di euro di fatturato, con un incremento del 9 per cento in euro e del 12 per cento, escludendo gli effetti di cambio. E così Bottoli, forte di una rete di 296 negozi, allarga lo scenario della sfida. «Nel mirino non ci sono, solo paesi emergenti tipo Russia, India o Cina, ma anche ultraconsolidati come gli Stati Uniti, dove le opportunità di crescita sono enormi».
Estratto da Panorama del 29-11-02 a cura di Pambianconews