Come ha di recente scritto un giornale settoriale giapponese, la popolarità dei marchi italiani in Giappone è stato uno dei pochi boom durati a lungo.
I marchi italiani infatti, sono stati fra i più attivi nello stabilire basi operative dirette in Giappone. Prada, anche se ostacolata da problemi finanziari nella sede italiana, sta ricominciando a muoversi. I lavori di costruzione nella parte alta di Omotesando a Aoyama, dopo lunghi ritardi, sembra stiano finalmente per essere ultimati e il negozio dovrebbe aprire in primavera. Fonti riferiscono che anche il vecchio negozio Sephora a Ginza sia stato acquistato dal marchio, nonostante la vicinanza dell’altro grande negozio Prada a Marunouchi.
Salvatore Ferragamo Japan si è dato da fare e corre voce che aprirà negozi a Chuo Dori a Ginza e nella parte occidentale di Tokyo. Ferragamo Japan si è anche alleato con Zegnaper il lancio di una nuova gamma di calzature, a partire dal prossimo autunno.
Lo stesso Zegna, che già gestisce venticinque negozi indipendenti e concessioni, ha registrato, lo scorso anno, un incremento del 7% del proprio fatturato in Giappone, in parte grazie alla crescita a due zeri del negozio bandiera Ermenegildo Zegna di Aoyama.
Anche il Gruppo Max Mara e l’affiliata Max & Co hanno inaugurato nuovi negozi. Il fatturato, nell’esercizio che si conclude a luglio 2002, ha raggiunto i 14 miliardi di yen, nonostante una contrazione del fatturato medio per cliente di 4.000 yen. Questo mese, si aprirà il più grande negozio Max Mara in Giappone. Il marchio aggiungerà inoltre una concessione nei grandi magazzini Daiwa a Kanazawa, in autunno, e completerà la ristrutturazione dei punti nei grandi magazzini Hankyu Umeda e Marui Imai a Sapporo. Uno degli elementi trainanti della crescita futura sarà la linea casual Sports Max, di cui Max Mara ha aperto un negozio bandiera a Aoyama lo scorso anno.
Estratto da Ice.it di novembre 2002 a cura di Pambianconews