170 miliardi di dollari l'anno: tanto vale il mercato dell'abbigliamento statunitense, uno dei più redditivi e complessi del mondo. Luigi Leonardi, associate director of international development del Magic, ha spiegato in un seminario le regole base per affrontarlo. ''Come fare buoni affari negli USA'' era il titolo del seminario tenutosi stamattina presso la sede dell'Ice cui era presente anche Piero Costa di Sistema Moda Italia che ha riportato gli ultimi allarmanti dati sul calo dell'export di tessile-abbigliamento italiano verso gli Stati Uniti: -22% da giugno 2001 a giugno 2002. Leonardi ha invitato a non drammatizzare, ma a guardare con ottimismo a un Paese in cui il made in Italy gode di grande prestigio: e ha quindi spiegato con grande concretezza i vantaggi e gli svantaggi di tutti gli strumenti a disposizione delle aziende italiane per penetrare il mercato statunitense.
Secondo Leonardi, infatti, il potenziale del sistema moda italiano negli Usa è solo parzialmente sfruttato: basti pensare che su 20 miliardi di dollari di importazioni di abbigliamento, l'Italia vende in Usa solo un miliardo di dollari l'anno. Molte sono le aree di business inesplorate dalle nostre aziende: innanzittutto molte regioni della provincia americana, soprattutto negli Stati meridionali che rappresentano il 36% del mercato, e quel 65% di americani che a tutt'oggi veste basic. Ma è soprattutto una buona conoscenza dei meccanismi distributivi, secondo Leonardi, l'arma vincente per affrontare il mercato d'oltreoceano.