Quotazioni in corsa per Reebok. Alla metà seduta di Wall Street, quando l'indice Dow Jones lasciava sul campo l'1,51%, il marchio di calzature e abbigliamento sportivo guadagnava il 2,16% (a quota 27,40 dollari), dopo la presentazione dei risultati del terzo trimestre. L'entusiasmo degli investitori è stato suscitato dai profitti prodotti dalla società basata a Canton (Massachusetts), che ha archiviato la terza frazione dell'esercizio con un utile netto di 53,4 milioni di dollari, registrando un incremento del 26,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il buon andamento della bottom line è il riflesso di quello delle vendite, che alla fine del terzo trimestre, nonostante le deboli performance di tutto il comparto retail, hanno raggiunto il livello di 911,6 milioni di dollari, mostrando un progresso del 7,6% in rapporto agli 847,3 milioni di dollari del corrispondente periodo dello scorso anno. Superiore alla media del gruppo il risultato del solo marchio Reebok, i cui ricavi sono cresciuti complessivamente del 9% a quota 768 milioni di dollari e del 12% a quota 399 milioni di dollari soltanto nel mercato statunitense.
«Sono felice che la società stia raggiungendo gli obiettivi fissati per il 2002 nonostante le difficili condizioni economiche riscontrate in molti dei nostri mercati chiave», ha detto Paul Fireman, presidente e amministratore delegato di Reebok.
La società, numero due al mondo dopo Nike nel business delle calzature sportive, ha dichiarato di aver accumulato ordini in aumento del 14% per il periodo di consegne che va da ottobre a marzo e prevede utili netti in crescita del 15% alla fine dell'esercizio in corso, a fronte di un 12% stimato in media dagli analisti di Wall Street secondo una ricerca firmata First call.