I principali analisti sono convinti che il gruppo Pinault Printemps Redoute soffra da qualche tempo della mancanza di un chiaro obiettivo strategico e che a questa fase di incertezza si siano aggiunte le difficoltà proprie di una congiuntura che ha colpito una parte delle attività statunitensi di Ppr (Rexel), il lusso e la grande distribuzione. Fatto sta che essendo l’andamento del gruppo poco brillante, proprio oggi verrà annunciata l’entità del fatturato dei primi nove mesi dell’esercizio, e l’indebitamento ormai vicino alla soglia dei sette miliardi di euro, il presidente del gruppo Serge Weinberg avrebbe deciso di dare una ‘sterzata’ strategica a Ppr.
Riposizionando il business sulle attività ‘core’, considerate in crescita e cedendo quelle che, seppure ancora redditizie, non rientrano più negli interessi del gruppo. E’ in questa ottica che a fine agosto Ppr ha ceduto per 825 milioni di euro, agli americani di Staples le attività di vendita a distanza Guilbert. Ed è in questa ottica che Weinberg starebbe negoziando in questi giorni la cessione delle attività finanziarie di Ppr, raggruppate nella holding Finaref.
La cessione di Finaref apporterebbe nelle casse del gruppo Ppr qualcosa come 3-4 miliardi di euro. Una vendita non difficoltosa in quanto la società fa gola a diversi gruppi. A partire da Bnp-Paribas, per passare a Crèdit Agricole, per finire a Sociètè Gènèrale, ma anche alla statunitense GeCapital e all’olandese Abn Amro.