Forse il momento giusto per acquistare a man bassa i titoli del lusso non è ancora arrivato. E in ogni caso bisogna muoversi con grande cautela per evitare le brutte sorprese. Comunque attenzione: già all'inizio di novembre potrebbe esserci qualche buona novità. Da tenere d'occhio, in particolare, le «società a maggiore contenuto fashion (Gucci) rispetto a chi opera negli orologi e gioielli». Parola degli analisti di Caboto IntesaBci che in uno studio hanno disegnato prospettive e aspettative dei titoli della moda e dei grandi marchi.
In generale, i prudenti analisti di Caboto concludono che su questo settore il messaggio è ancora di cautela, con «pochi segnali concreti incoraggianti». All'ufficio studi si guardano bene dall'affibbiare un bel buy ad esempio a Tod's e a Hermes. Tenerli sì, dunque hold. Ma attenti a comprare perché con una Borsa così imprevedibile non si sa mai. In ogni caso il commento su Tod's basato sui dati dell'ultima semestrale è lusinghiero: «Crescita elevata fino all'Ebit. Buona visibilità sul business», anche se «un tax-rate superiore alle attese riduce la crescita dell'utile nel 2002». Quanto ad Hermes («la migliore semestrale in termini di crescita dell'Ebit rispetto alla maggior alle attese») è considerato il titolo «difensivo» del lusso. Riguardo ad un eventuale acquisto, però, vale la pena sottolineare che il P/E di 23 volte è un po' alto mentre 1a crescita prevista nel 2002 appare contenuta.
Certo, la «debolezza» del settore nel suo complesso potrebbe trasformarsi in un'opportunità d'acquisto. A patto, ovviamente, di trovarsi di fronte a titoli a buon mercato e a una ragionevole aspettativa di un miglioramento della situazione nel corso dei prossimi mesi. Ma sono proprio questi due elementi a non convincere Caboto IntesaBci. «Oggi il livello dei multipli», recita il rapporto, non ci sembra così attractive; ci sono società che trattano oltre 20 volte gli utili 2002». Inoltre, secondo le somme degli analisti, il rapporto medio previsto nel 2002 fra Enterprise Value ed Ebitda sarà superiore a 10. Se aggiungiamo che la crescita media dell'Ebitda stesso dovrebbe risultare modesta (+4 per cento) la cautela è d'obbligo.