Trainate da abbigliamento, meccanica e alimentare, le esportazioni italiane in Giappone fanno registrare un buon andamento complessivo, soprattutto alla luce della grave crisi attraversata dall'economia del Sol Levante. Il 2001 ha visto infatti diminuire il disavanzo commerciale dell'Italia grazie a una crescita dell'8,4% delle nostre esportazioni. E nei primi sei mesi del 2002 l'import giapponese dall'Italia è aumentato dell'1,37 per cento.
Ieri, a Bergamo, l'Italy-Japan business group ha messo l'accento sulle possibili sinergie con il mondo della ricerca e dell'università, a sulle collaborazioni nel settore della robotica. Ma il forum si propone anche di facilitare le relazioni economiche bilaterali. In primo piano, il problema dei visti di ingresso per i dirigenti delle società nipponiche che hanno investito in Italia, che il ministro italiano delle attività produttive, Antonio Marzano, ha promesso di risolvere. Un problema, quello dei visti, sottolineato anche dal presidente dell'Ice, Beniamino Quintieri, il quale ha indicato negli ostacoli burocratici uno dei motivi dell'ancora scarso livello di investimenti giapponesi in Italia.