Con il suo #rientro' nell'azienda di famiglia, avvenuto a luglio 2002 dopo quattordici anni di esperienze in altre realtà della moda, fra cui Mila Schon e Nina Ricci, Andrea Pinto si fa partecipe della volontà di consolidamento e sviluppo di un marchio che ha contribuito alla nascita del pr�t-à-porter e delle sfilate milanesi. Krizia oggi fattura circa 400 milioni di euro, è presente a livello mondiale con sei negozi monomarca a insegna Krizia nelle principali capitali e con trenta punti vendita in franchasing, senza contare la distribuzione della prima linea in plurimarca selezionati a delle seconde linee presso un numero più ampio di negozi.
Lei parla di consolidamento e sviluppo dei mercati. A quali si riferisce?
Per noi i mercati più importanti sono l'Europa e il Giappone che insieme totalizzano circa il 70% del giro d'affari. Il Paese del Sol Levante, nonostante la confusa situazione economica, offre ancora grosse potenzialità. L'azienda è ben posizionata grazie a tre licenze produttive in loco con i marchi K of Krizia ed Evex by Krizia, oltre ad essere presente con le altre linee prodotte in Italia. Intendiamo consolidare anche l'area dell'Est europeo, dove siamo già entrati con successo, ultimamente anche con il profumo.
Come giudica l'attuale momento congiunturale?
L'11 settembre, al di là dei risvolti emotivi, non ha compromesso le nostre performance del 2001. Per il 2002 prevediamo una crescita di fatturato. Certo, l'attuale clima di incertezza infastidisce, e un eventuale nuovo attacco all'Iraq avrebbe sicuramente conseguenze rilevanti.