Fino a domenica 6 ottobre, 38 calzaturifici dal nostro Paese hanno esposto all’Asia Pacific Leather Fair di Hong Kong, il più grande salone del settore nel Far East che si svolge due volte l’anno per il prodotto finito e una, in aprile, per i materiali e la tecnologia.
Da lunedì 7 ottobre, fino a mercoledì 9, 54 industrie calzaturiere italiane propongono invece le collezioni per l’estivo 2003 a Shoes from Italy, rassegna autonoma organizzata a Tokyo da Anci ed Ice. Poi, il 10 e 11 ottobre, 16 calzaturifici si sposteranno a Osaka per un altro workshop organizzato dall’associazione nazionale di categoria.
L’Estremo Oriente resta uno sbocco di riferimento per i manufatti in pelle italiani, anche se dà segni di sofferenza. Nei primi cinque mesi del 2002 l’export di calzature ha fatto registrare in tutta l’area un calo del 6% in quantità e del 5% in valore rispetto allo stesso periodo del 2001, pur a fronte di un aumento del prezzo medio (1,4%). Per quanto riguarda i primi due mercati, il Giappone ha contenuto le perdite (-3,6% in volume e -0,3% in valore), mentre Hong Kong è crollata: rispettivamente -14,4% e -15,6%.
Il Paese del Sol Levante rappresenta anche il primo cliente della pelletteria italiana, con una quota di quasi il 16% delle esportazioni complessive: da gennaio ad aprile 2002 il valore delle vendite di articoli “made in Italy” è risultato stabile (-0,2% rispetto al primo quadrimestre 2001), mentre Hong Kong, che assorbe il 4,5% dell’export italiano, ha mostrato una crescita del 10,8%.
Tornando in Europa, in un altro Paese importante che sta vivendo una fase di impasse, la Germania, si svolge dall’11 al 13 ottobre Moda Made in Italy: al centro espositivo Moc di Monaco di Baviera, con la regia dell’Anci, si danno appuntamento 240 industrie calzaturiere. Come informa l’Anci, nei primi 5 mesi di quest’anno le importazioni di scarpe in Germania si sono ridotte complessivamente dell’1,9% in quantità e dello 0,7% in valore.