Alviero Martini, il geo-stilista milanese sta mettendo a punto una serie di iniziative volte a migliorare la sua struttura organizzativa. A cominciare da un nuovo quartier generale per uffici, produzione e showroom, che stanno per lasciare le tre attuali sedi per approdare in un palazzo di via Muratori 13. Ma la vera novità riguarda la gestione dei magazzini che da oggi ottimizza tempi e risorse sotto il segno del Transponder. Si chiama così, infatti, un nuovo sistema elettronico che, applicato alle etichette dei capi, consente di identificare l'oggetto (anche chiuso in una scatola e in più esemplari) tramite un segnale radio contenuto in un microchip incollato a un foglietto di plastica grande quanto un francobollo, che fornisce le informazioni a un computer in 6 millesimi di secondo per ogni pezzo.
Alviero Martini non nega la possibilità che i sette monomarca attuali (Milano, Torino, New York, Saint Tropez, Cuneo, Mendrisio e Serravalle) siano presto dotati del nuovo sistema anche se, per ora, i piccoli microchip sono il plus del solo magazzino. Per ora, di fatto, annuncia l'apertura di nuove vetrine presso l'aeroporto di Malpensa il 10 ottobre prossimo e a Orlando una settimana dopo, in uno spazio di 190 mq che si affaccia su The mall at millenia accanto a Louis Vuitton. «Il progetto retail ci porta ad ampliare la nostra presenza negli Usa», ha detto Pier Domenico Rivera, «inoltre stiamo vagliando la possibilità di aumentare i franchising (attualmente a quota tre con Taipei, Seul e Kuwait City, ndr), anche nelle grandi città italiane».
Alviero Martini, con la pelletteria che rappresenta il core business dell'azienda (60% dell'intera produzione), le tre linee di abbigliamento (un pàp donna e Voyages uomo e donna), gli occhiali, la cartoscrittura, la home collection, gli orologi e la profumeria, distribuiti in un migliaio di punti vendita nel mondo chiuderà un brillante 2002 con un fatturato in crescita del 22%, superando il tetto dei 20 milioni di euro (export 30% su Usa, Corea, Taiwan e Medio Oriente).