0rmai la parola d'ordine è #lavorare in team'. Ecco, dunque, il gruppo, la squadra, sempre più flessibile e, nei limiti del possibile, intercambiabile. In fondo, serve anche a ridurre i rischi di vuoti improvvisi provocati da eventuali abbandoni, come in passato è capitato ad alcuni. Così sempre meno frequentemente stilisti e amministratori delegati del mondo della moda e del lusso hanno un alter ego in azienda, un consigliere particolare #valido' per tutti i settori d'intervento. Dice, per esempio, Giancarlo Di Risio, amministratore delegato di Fendi (gruppo Lvmh): «Il mio team di collaboratori di fiducia è composto dal direttore marketing, dal direttore commerciale e dal direttore delle risorse umane. Il gioco di squadra si fa in quattro». Ma, tra i tre collaboratori principali, il responsabile delle risorse umane è quello attualmente più al centro dell'attenzione. In Fendi la posizione di capo del personale è affidata a Nadia Furfaro, arrivata alla maison romana proveniente da Playtex Europe (gruppo Sara Lee).
Le donne sono (finalmente) in crescita. è il caso di Marina Tosin, braccio destro di Renzo Rosso, una vita in Diesel, di cui oggi è amministratore delegato. Ma anche di Cristiana Ruella, direttore affari generali di Dolce & Gabbana. Nonostante il settore della moda e del lusso, con l'esplodere dei fatturati e con il crearsi dei poli multibrand, abbia vissuto in questi ultimi anni un forte turnover manageriale, diverse sono ancora le figure nate e cresciute con una certa griffe. è il caso, per esempio, di Marco Salomoni, da sempre consigliere di fiducia della famiglia Prada (è anche azionista della casa di mode). O di Yves Carcelle, capo della divisione fashion di Lvmh.
Al gruppo delle figure #storiche' appartiene anche Silvio Ursini, a lungo il principale collaboratore di Francesco Trapani, amministratore delegato di Bulgari. Con Ursini, che si occupa dello sviluppo dei nuovi business (per esempio, il progetto-alberghi), troviamo Flavia Spena (risorse umane), Paolo Alberti (profumi), Alessandro Bogliolo (gioielleria, orologi e accessori) ed Ernesto Greco (amministrazione, finanza e controllo). Tutto è team anche in Gucci. Ma tra i manager spicca la figura di Giacomo Santucci, non fosse altro per il fatto che guida la divisione più importante del gruppo, appunto la Gucci.
La crescita delle aziende, la loro presenza su tutti i mercati a una distribuzione sempre più controllata direttamente hanno poi enfatizzato l'importanza della comunicazione. Lo si vede bene in un gruppo come la Giorgio Armani. è per questo che, dovendo individuare un personaggio, la scelta non può the cadere su Robert Triefus, dal '99 vicepresidente esecutivo con responsabilità sulla comunicazione mondiale.
Nella moda, si sa, i rapporti di famiglia sono molto importanti. Perché ancora la stragrande maggioranza delle griffe è sotto il controllo familiare. Da Armani a Prada, dalla Tod's alla Burani, da Dolce & Gabbana a Versace. Andrea Burani, figlio trentacinquenne di Walter e Mariella Burani, ancora ricorda gli anni turbolenti dell'inizio del suo lavora in azienda. Percorsi più agevoli invece per Andrea Della Valle e Alfonso Dolce. Entrambi seguono la parte industriale delle aziende.