Sfiora le 10 mila imprese, vanta alcune delle aziende più importante del fashion system italiano, tra cui Max Mara, La Perla, Burani Fashion Group, Aeffe group, Sicem industriale, Blumarine e Clips. E dà lavoro complessivamente a 50 mila addetti, producendo un giro d'affari di oltre 3.300 milioni di euro. Stiamo parlando dell'industria della moda dell'Emilia Romagna, una realtà che vende prodotti fashion, manifattura tessile e abbigliamento in tutti i principali mercati europei, contribuendo a mantenere alti il prestigio e i valori del Made in Italy.
Gli Stati Uniti, malgrado lo choc provocato dai tragici fatti dell'11 settembre 2001, restano un mercato imprescindibile per l'export, come del resto il Giappone, ma assume sempre maggiore importanza il Far East.
Nel 2001 l'indice generale della produzione industriale dell'Emilia Romagna è salito del 3,48%. Ma per quest'anno la situazione è destinata a cambiare. Anche le previsioni di Unioncamere parlano di una fase recessiva che investe di fatto tutti i settori. Secondo le somme delle camere di commercio, l'andamento della produzione nel settore dell'abbigliamento segnerà, al termine di quest'anno, un marcato rallentamento, dopo quello già verificatosi lo scorso 2001. L'indice in ogni caso resterà positivo. Nella regione, l'anno passato, la produzione della moda è aumentata in volume del 3,7 % , rallentando rispetto al 2000. Mentre il fatturato è cresciuto in termini nominali del 7,5%, a fronte dell'aumento tendenziale dell'inflazione di settembre 2001, che è stato pari al 2,6%.
Che la moda sia un punto d'eccellenza della vita produttiva di questa regione lo si capisce anche analizzando i dati elaborati dal Citer, il Centro informazioni tessile dell'Emilia Romagna, uno dei pochi istituti che aggiorna costantemente i dati sul settore. Le imprese di abbigliamento rappresentano il 14,4% del tessuto imprenditoriale complessivo, seconde solo alle aziende meccaniche. Inoltre, il 27% delle industrie italiane di maglieria e il 15% delle imprese di confezioni del Paese sono concentrate proprio nei distretti dell'Emilia Romagna.