Da giovedì 1 a domenica 4 agosto si svolge a Las Vegas la Wsa, la più importante rassegna calzaturiera del continente americano. Saranno più di mille gli espositori da tutto il mondo che proporranno ai circa 24 mila visitatori previsti le collezioni per la primavera-estate 2003. Per molte aziende europee si tratta del primo test sui nuovi campionari, che poi verranno riproposti, con i dovuti aggiustamenti, alle fiere europee di settembre. Al salone del Nevada partecipano circa 150 calzaturifici italiani, un terzo dei quali con la collettiva organizzata da Ice e Anci, ripartiti tra il Sands expo & Las Vegas convention center e il Venetian hotel.
«La situazione del mercato americano è ancora difficile, ma siamo tutti alla ricerca di qualcosa in grado di sbloccare l'attuale congiuntura», ha spiegato Sara Galli, responsabile commerciale del calzaturificio Brunate di Lomazzo e presidente del Consorzio Vigevano export, che annovera otto aziende alla kermesse statunitense, «lo dimostra il fatto che tutti porteranno le nuove collezioni estive».
Il delicato trend congiunturale negli Stati Uniti è confermato dalle ultime statistiche. Nei primi tre mesi del 2002 l'industria calzaturiera italiana ha esportato in Usa 11,8 milioni di paia di scarpe per un valore di 279,8 milioni di euro, pari a un calo rispettivamente del 29,5% e del 28,9% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Il 2001, invece, si era chiuso con una contrazione del 7,3% in volume, ma con un aumento del 3,4% in valore. La crisi dei consumi e il post 11 settembre, insomma, hanno determinato un'onda lunga negativa, parzialmente assorbita nel consuntivo dello scorso anno dal buon andamento della prima parte del 2001.