Cinquanta milioni di euro di investimenti per ampliare la rete commerciale in Italia e nel mondo, moltiplicare gli affari in Giappone, rilanciare l'immagine dell'azienda, proporre scarpe sempre più raffinate e al tempo stesso potenziare il settore accessori. Sono questi i passi strategici decisi dal gruppo bolognese Bruno Magli, tra i più noti nel settore della pelletteria, dopo il passaggio di proprietà, a inizio anno, dalla famiglia al fondo Opera, specializzato in partecipazioni in aziende del made in Italy.
« Il marchio Bruno Magli è vivo a molto apprezzato, sottolinea il nuovo amministratore delegato, Eugenio Morselli. Per questo Opera ha deciso di scommettere su questa azienda, portando al massimo le sue potenzialità grazie ad una riorganizzazione dell'assetto societario e a un importante piano d'investimenti».
Entro novembre le sei società che appartenevano ai diversi rami della famiglia Magli e che sono state acquistate da Opera, diverranno parte di un gruppo con a capo la Bruno Magli Spa.
Contestualmente verrà inaugurato, nel cuore di Firenze, il primo di una nuova serie di negozi monomarca. I negozi Magli nel mondo oggi sono 65 (25 in Italia e 40 all'estero), al termine dei tre anni saranno oltre cento. «Chiuderemo alcune localizzazioni marginali, spiega Morselli, per essere presenti su tutte le principali piazze del mondo. A New York apriremo il terzo negozio a gennaio, a Los Angeles saranno due, quindi potenzieremo ancora Roma, Milano, Parigi, Londra».
I mercati stranieri sono, da sempre, molto importanti per il calzaturificio bolognese. L'export rappresenta il 72% del fatturato (86 milioni di euro nel 2001) e in questa direzione vuole continuare a muoversi Opera. Fra i Paesi più interessanti, oltre agli Stati Uniti (che vale il 32% del giro d'affari) spicca il Giappone, cui sarà destinato il 40% degli investimenti previsti.