Pinault Printemps Redoute ha chiuso il primo semestre con un fatturato di 13,3 miliardi di euro, in calo dell'1,5% rispetto al 2001. Il gruppo francese che controlla Gucci ha registrato nel secondo trimestre una flessione delle sue vendite del 2,1%, un risultato migliore del previsto. ''L'evoluzione del fatturato del secondo trimestre è incoraggiante e conferma il progressivo rilancio delle attività'', ha commentato il presidente di PPR, Serge Weinberg,sottolineando che ''è in linea'' con gli obiettivi del gruppo.
Weinberg, in un'intervista al quotidiano 'Les Echos' ha ancora una volta ribadito che il suo gruppo, le cui azioni sono state attaccate in borsa nei giorni scorsi, non ha problemi di liquidità nei prossimi 18 mesi. Dal 1 luglio i titoli Ppr hanno perso il 35% del valore, anche nel timore che il gruppo sia costretto a esercitare il put sulle azioni di Gucci non ancora sotto il suo controllo se dovessero scendere nel marzo 2004 al di sotto di 101,5 dollari. Un'operazione che Weinberg, nella sua intervista a 'Les Echos', valuta a 3,3 miliardi di euro.
Il 'patron' di Ppr ha però nuovamente dichiarato al giornale di essere fiducioso che l'operazione non sarà necessaria in quanto gli ''ultimi risultati di Gucci attestano il forte dinamismo di Yves Saint Laurent e l'amministratore delegato ha confermato i suoi obiettivi per il 2002''. Tra aprile e giugno, Ppr ha ridotto il calo delle sue vendite in America del Nord, portandolo a -8,2% contro l'11,4% del primo trimestre. Escluse le attività di questa zona, il gruppo ha registrato un aumento del suo fatturato dello 0,2% contro una flessione dello 0,8% nel primo.