Efibanca è il nuovo socio di minoranza di It holding. La banca d'affari romana ha sottoscritto la fetta dell'aumento di capitale messa all'asta dopo l'adesione soltanto parziale da parte di Luigi Giribaldi. Gli altri soci, vale a dire Pa investments (controllante) e Gianfranco Ferré, unitamente al flottante, avevano infatti dato il loro assenso per una quota complessiva di circa l'80%.
«Abbiamo investito nell'operazione una somma di circa 19 milioni di euro», ha detto Sandro Strazza, responsabile equity capital market azionario di Efibanca, «e una volta che l'aumento di capitale sarà completato la nostra quota di partecipazione nella società sarà di circa il 3%». Parallelamente la fetta del raider monegasco sarà diluita dal 28 al 23% circa.
«La sorprendente decisione di Giribaldi di non sottoscrivere l'aumento per tutta la quota spettante ha creato un'opportunità e noi l'abbiamo colta», ha detto Francesco Pili, head of corporate finance di Bipielle Santander central hispano sim, coordinatore dell'operazione insieme a Efibanca, «il gruppo guidato da Tonino Perna è più interessante ora rispetto a quando si è quotato. I livelli attuali di prezzo scontano una forte crescita nei prossimi anni derivante principalmente dallo sviluppo del marchio Gianfranco Ferré, che potrà essere finanziato sia coi 200 milioni di euro del bond emesso a maggio sia coi 100 milioni di euro ottenuti con l'aumento di capitale».
Oltre che sui piani industriali, il nuovo partner finanziario di It holding si mostra fiducioso anche su un'eventuale uscita a breve termine di Giribaldi. «Crediamo che debba cominciare a pensare a disinvestire la sua partecipazione attraverso un'operazione di mercato e non pretendendo una vendita in blocco al socio di maggioranza», ha detto Strazza, «per il titolo si tratterebbe di una rinascita nel mercato finanziario visto che verrebbe ricostituito il flottante e di conseguenza diverrebbe di nuovo appetibile per gli investitori istituzionali».