Potrebbe esserci in tempi brevi un bond pre ipo per la Gianni Versace spa proprio sul modello di quanto realizzato sei mesi fa dal gruppo Prada. In pratica il marchio della Medusa lancerebbe, probabilmente con la regia di IntesaBci, un'emissione esercitabile in azioni a premio prefissato dopo la quotazione. L'ipotesi di un bond con tempi certi per l'ingresso in Borsa è ancora al vaglio dei due amministratori delegati e azionisti Santo e Donatella Versace. E sembra ancora condizionata dall'esito che avrà il ricorso alla commissione tributaria per evitare l'imposizione fiscale (pari a circa 30 milioni di euro) sul patrimonio ereditato dallo stilista Gianni Versace.
Ormai sfumato il progetto affidato a marzo all'advisor Credit suisse first Boston di trovare un partner finanziario che rilevasse un quarto delle azioni della capogruppo, ora i Versace stanno esplorando altre soluzioni per finanziare il piano industriale da 120 milioni di euro in tre anni per espandere la rete di negozi. Ma anche per riequilibrare la situazione finanziaria dopo un esercizio 2001 che, pur con ricavi in crescita del 14,3%, ha visto l'utile operativo scendere del 28,6% e l'indebitamento raddoppiare (100,6 milioni).
Intanto, su consiglio delle banche, i Versace hanno varato un ampio piano di riduzione dei costi di produzione (503 milioni, +16,9% nel 2001). La prima decisione drastica è stata presa a sorpresa qualche giorno fa: gli investimenti pubblicitari (+24,6% nel 2001) sulla stampa periodica e quotidiana saranno tagliati tra il 70 e 1'80% nel secondo semestre di quest'anno.