Molti accessori e molti vestiti prodotti lo scorso anno sono rimasti nei magazzini delle aziende produttrici. La crisi che ha coinvolto il settore della moda e del lusso si vede anche dal dato delle rimanenze, che riportiamo nella tabella a fianco. Come si nota, tranne pochi casi sporadici (Basicnet, Stefanel e Benetton), i bilanci societari hanno registrato un aumento generalizzato di questa voce. Nel leggere la tabella è importante, però, prestare alcune attenzioni. Per prima cosa, è necessario tenere in considerazione la tipologia del prodotto delle diverse società. Bisogna, infatti, guardare se si tratta di oggetti «non deperibili» (anche se il termine non è quello appropriato, è per far comprendere il concetto) e che, dunque, si possono vendere anche nel lungo periodo; oppure, se si tratta di merce che ha una vita breve.
Tra i primi ci sono i gioielli, tra i secondi l'abbigliamento più legato alla moda del momento. Per questo appare meno eclatante di quanto non sembri a una prima lettura il dato particolarmente alto di Bulgari. Il gioielliere romano, effettivamente, lo scorso anno ha dovuto affrontare il problema dell'alto livello dei magazzini, oggi in via di normalizzazione (vedere intervista sotto).
Nel leggere correttamente i numeri bisogna, in secondo luogo, tenere conto anche dell'andamento del fatturato. è importante, perché la voce «rimanenze» non sia indicativa di una criticità, che gli andamenti di queste due voci siano in linea: Diesel, per fare un esempio, ha registrato una delle più alte crescite del magazzino tra le aziende esaminate (+45,6%), ma anche avuto una rilevante e omogenea crescita dei ricavi (+41,8%).
Esaminando i bilanci è, generalmente, difficile dire se e quanto le società abbiamo fatto svalutazioni in questo settore, anche perché i criteri usati nel trattare l'obsolescenza dei magazzini non sono omogenei. Una delle poche società ad offrire informazioni precise è la Giorgio Armani che ha un fondo svalutazione rimanenze per 57,7 milioni di euro, pari a circa un quarto dell'intero magazzino: un dato che dimostra non solo la completezza dei dati forniti, ma anche la solidità della società che ha la forza di svalutare i magazzini anno per anno mantenendo un'alta redditività.
MAGAZZINI PIENI
Rapporto % inventari / fatturato caratteristico e differenza % esercizio 2001 su esercizio 2000
– Bulgari 71,5 – +22,5
– Giacomelli 50,7 – +42,3
– Finpart 39,5 – +31,7
– Burani 31,5 – +28,9
– Csp 30,9 – +17,5
– Versace 30 – +29,6
– Lvmh 27,4 – + 8,1
– Marcolin 27,2 – +55,1
– Marzotto 26,9 – +25,9
– Prada 24,3 – +21,0
– Tod’s 24,3 – +48,3
– It Holding 22,5 – +31,3
– Trussardi 22,5 – +31,3
– Diesel 19,3 – +45,6
– Gucci * 17,6 – +17,6
– Basicnet 17,5 – -30,6
– Stefanel** 15,8 – -13,6
– De Rigo 14,6 – +37,9
– Aeffe 14,5 – +64,3
– Benetton 14,5 – -7,4
– Armani 14,3 – +20,7
– Luxottica 12,2 – +45,2
– Ferrè 10,1 – +14,3
*Bilancio chiuso al 31/01/02
** Bilancio chiuso al 28/02/02