Harry Winston punta a diventare più accessibile. L'apice del mercato luxury sta ormai stretto all'esclusiva maison di gioielli americana, che sta provando a uscire in punta di piedi dal suo mondo di pochi e selezionatissimi clienti aprendo le porte alla fascia di mercato subito inferiore. In sostanza, l'obiettivo è quello di aumentare la customer base con la disponibilità a ridurre l'importo della vendita media che fino a poco tempo fa si aggirava intorno ai 100 mila dollari (poco più di 100 mila euro).
Oltre a pezzi più «accessibili», la strategia di marketing studiata dal gioielliere americano prevede anche l'espansione della rete di boutique monomarca presente attualmente solo a New York, Beverly Hills, Parigi, Tokyo, Osaka.
Per il business degli orologi, gestito separatamente dalla filiale di Ginevra, le previsioni di crescita salgono invece al 30%. «Attraverso questa tipologia produttiva, per la quale impieghiamo solo metalli preziosi, realizziamo attualmente il 40-45% del fatturato complessivo», ha detto Gianluca Maina, direttore marketing della divisione orologi, «la produzione annua si aggira sulle 2,7 migliaia di pezzi e puntiamo a raggiungere quota 5 migliaia entro 5 anni».