II soprabito indossato nelle ultime settimane dalla superstar Madonna, alle prese con la ribalta teatrale londinese, è stato pubblicato sui giornali di tutto il mondo. Una bella iniezione di notorietà per l'azienda di Sumirago creata quasi cinquant'anni fa da due nomi storici del made in Italy, Ottavio e Rosita Missoni, e famosa per la maglieria ‘fiammata’. Ma, nei pressi di Varese, dove in mezzo al verde convivono case e bottega della grande famiglia Missoni, nessuno si monta la testa. Così come nessuno tra i figli – Vittorio, direttore marketing, Luca, responsabile creativo per la collezione uomo e sport, e Angela, direttore creativo per la donna, tutti consiglieri di amministrazione – si è preoccupato più di tanto per il passaggio generazionale, ‘digerito’ senza traumi.
II preconsuntivo del 2001 indica i ricavi in 55 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l'anno precedente (e in lieve aumento rispetto al '99), con una quota all'export di poco inferiore all'80% (Giappone con il 40% e Usa con il 19% i due principali clienti). Sempre nel 2001, l'utile netto è sceso a circa 2,06 milioni di euro, dimezzato in confronto al 2000 a causa di maggiori ammortamenti imputati all'esercizio. E, anche per quest'anno, nessun colpo di scena: giro d'affari e profitti resteranno sugli stessi livelli del 2001.
Intanto, la scorsa estate, è stata rilevata dalla Malerba la fabbrica che produceva su licenza la collezione Missoni Sport: le prime consegne ‘dirette’ saranno quelle dell'autunno-inverno 2002-03. «è un business tutto da scoprire – dice Umberto Monte, direttore generale ma per quest'anno ipotizziamo che i ricavi si aggirino intorno ai 12 milioni di euro, con l'obiettivo di salire fino a 20 milioni in tre anni».