Il coccodrillo verde ai campi da tennis preferisce le passerelle del pr�t-à-porter. Direttore creativo è Christophe Lemaire che, ex allievo di Christian Lacroix, ha preso il posto di Gilles Rosier, che dopo aver lavorato sette anni per Lacoste, attualmente disegna la collezione femminile di Kenzo. La Chemise Lacoste in pratica possiede il marchio e prende royalties su tutto il business che è fatto nella sua totalità su licenza. Tutta la produzione e la distribuzione è affidata a partner internazionali, come la francese Devanlay che produce l’abbigliamento a livello mondiale e lo distribuisce in alcune aree del mondo. Lavora con Lacoste da settant’anni e non si tratta di un semplice licenziatario.
Dal ‘33 possiede la società Chemise Lacoste al 35% mentre il 65% è nelle mani della famiglia Lacoste. La società, fondata nel ‘33 da René Lacoste, mitico campione di tennis, oggi vede al timone la seconda generazione, rappresentata da Bernard Lacoste, presidente del gruppo e da suo fratello Michel, direttore generale, e la terza generazione con il trentaquattrenne Philippe Lacoste figlio di Michel.
Il marchio è distribuito in 120 paesi nel mondo e ha 718 boutique quasi tutte in franchising di cui il 20% di proprietà dei distributori locali. Ci sono 433 negozi in Europa, 156 in Asia e 129 nelle Americhe. In Italia le boutique sono una quarantina. Il primo mercato del marchio è la Francia, seguito da Spagna, Italia e Giappone. L’Italia è stato il primo mercato dove Lacoste ha cominciato ad esportare negli anni ‘50 e da circa 30 anni la distribuzione dell’abbigliamento è affidata esclusivamente a Manifattura Mario Colombo, l’azienda proprietaria del marchio Colmar, che per quest’anno prevede, per l’abbigliamento firmato Lacoste, un fatturato di circa 70 milioni di euro con oltre 1,8 milioni di pezzi d’abbigliamento venduti.