Niente crescita per la moda maschile nel 2002. Sembrano fatti ormai i giochi per le imprese che a Pitti Immagine Uomo propongono in questi giorni la collezione primavera –estate 2003.
E le speranze di un risveglio dei consumi mondiali si intrecciano alle preoccupazioni valutarie: ossia il rafforzamento dell’euro rispetto a dollaro e yen. Se si considera poi l’allarme terrorismo (negli Usa l’export di tessile-abbigliamento è crollato del 23,7% nei primi due mesi del 2002) ancora in atto a livello mondiale, lo scenario suggerisce prudenza.
Timori e certezze dunque si alternano tra gli espositori.
Maurizio Corneliani, direttore commerciale centrale Corneliani, teme per i margini ma si dice fiduioso sul fatto di tenere i prezzi sotto controllo. Nel 2002 puntano a confermare i 119 milioni di euro di ricavi.
Anche Andrea Lardini, Presidente della Lardini, per la quale gli Usa pesano per la metà dei ricavi, conta di confermare i 25 milioni di ricavi, pur riducendo i margini e improntando una politica industriale all’insegna dell’austerità.
Michele Norsa, direttore generale divisione abbigliamento Marzotto, prevede ricavi stabili a 320 milioni di euro ma si dice scettico sul fatto che l’euro forte impatti troppo.
La flessione degli Stati Uniti pesa sui conti di Hilton-Vestimenta (che in Usa esporta il 35% del fatturato), anche se il Presidente Giovanni Bassetti intravede segnali di ripresa e un fatturato in linea con i 50 milioni di euro del 2001.
Tranquillo anche Mario Moretti Polegato, Presidente Geox, convinto che le oscillazioni valutarie non possano più mettere in crisi un’azienda. Preoccupato piuttosto dalla stagnazione dei consumi, nonostante la sua azienda, grazie anche ai brevetti tecnologici può invece agire in controtendenza, prevedendo una crescita del 30% per il 2002, a 200 milioni di euro.
Crescita in vista anche per Canali, che esporta il 75% del fatturato e ha gli Usa come primo mercato. Il 2002 chiuderà con un incremento del 10% a 154 milioni di euro, come dichiara Paolo Canali, responsabile marketing del gruppo. Il rafforzamento dell’euro non li preoccupa e non vedono impatti sulla redditività dal momento che per il loro tipo di prodotto il prezzo non è così determinante.
Poco preoccupata anche Fiorella Tombolini, a.d. di Tombolini, che vede una crescita del 15% a 63 milioni di euro e una buona performance dell’Italia, senza flessioni negli Usa.
Conferma Gianfranco Barizza, presidente di Forall-Pal Zileri, che la crescita sarà lieve rispetto ai 115 milioni di euro del 2001 ma che non ci saranno contraccolpi in Usa anche se è probabile che l’apprezzamento dell’euro sul dollaro si ripercuota sui conti del 2003.
Crescita del 10% a 150 milioni di euro anche per Sinv Holding, nelle parole di Francesco Dalla Rovere, consigliere di amministrazione, nonostante il deconsolidamento di Byblos.
Tutto bene negli Usa ma tutto grigio in Germania (70% del suo fatturato) per Annapurna che si accontenterebbe di chiudere intorno ai 18 milioni di euro dell’anno scorso.
Guido Andrea Monasterolo, a.d. della Mistral, marchio Brooksfield, è appena entrato nel mercato statunitense e dunque ci va coi piedi di piombo. Il 2002 si chiuderà a 29 milioni di euro con una crescita del 20%.