In Piazza Affari si torna a guardare verso la Costa Azzurra dove Luigi Giribaldi, raider di lungo corso, sta decidendo se sottoscrivere o no l'aumento di capitale di It Holding deliberato la scorsa settimana dal consiglio di amministrazione della società molisana che è a capo di un gruppo di aziende che producono beni di lusso (pret -à-porter, occhiali, accessori) con marchi propri (tra i tanti, Gianfranco Ferrè, Extè e Romeo Gigli) e con marchi in licenza (D&G, Versace jeans, Cavalli).
L'aumento di capitale, che prende il via il 10 giugno, è garantito da Efibanca e Bpl Santander Central Hispano Sim, e porterà mezzi freschi nella società di Tonino Perna per 110 milioni di euro. La Gtp di Tonino Perna (azionista di maggioranza con il 64,2 per cento) e Gianfranco Ferrè (azionista di minoranza con il 2,8 per cento), si sono impegnati a sottoscrivere l'aumento di capitale per la loro quota di competenza; Giribaldi invece non si è ancora pronunciato. Per altro non è chiarissimo a quanto ammonti la sua quota in It: sul sito Consob risulta proprietario del 25% e pochi giorni fa la Banque du Gothard Monaco (sua tradizionale alleata) ha alzato la quota nella holding di Perna dal 5,016 al 7,821%, di cui il 7,802% per conto di Giribaldi.
Chi lo conosce bene ritiene che il finanziere piemontese, che da anni vive a Montecarlo, sebbene poco convinto, finirà per partecipare all'aumento di capitale per una quota che potrebbe essere poco sopra il 20 per cento. E con ogni probabilità non metterà i diritti sul mercato, ma li darà a Efibanca.