Dopo quasi un mese di discussioni, fax ed e-mail, la situazione del calendario internazionale delle sfilate autunnali non si è ancora risolta. Non solo per il fatto che dopo l'annuncio avvenuto ieri da parte di New York e Londra ora ci sarebbe una sovrapposizione con Milano di ben due giorni (considerando anche un giorno di trasferta), ma anche per il tempo che porta via e i rancori che inevitabilmente nascono. Ci dev'essere un modo per fare un calendario di quattro settimane tra quattro città senza tante difficoltà.
Ieri, senza un accordo con la Camera nazionale della moda italiana, gli organizzatori delle sfilate di New York e Londra hanno annunciato che si sono scambiati le date per consentire agli organizzatori newyorkesi di evitare di sfilare durante il periodo richiesto, dal 7 al 13 settembre, per via delle commemorazioni dell'anniversario dell'11 settembre, che sicuramente sarà il tema dominante della settimana. Potrebbe sembrare anche di poco buon gusto insistere con le sfilate in un momento di ricordi tragici. Va bene che gli organizzatori si sono concordati di invertire le loro date, così Londra apre la stagione sfilando dal 12-17 settembre, va bene che i newyorkesi hanno ridotto il loro calendario da otto a sei giorni. Il problema è che l'annuncio ieri delle loro date, 18-23 settembre, comporta una sovrapposizione con l'inizio delle sfilate di Milano, già confermate da tempo per il periodo 22 settembre-1� ottobre.
Non sorprende che Mario Boselli, presidente della Cnmi, fosse rimasto deluso. Soprattutto perché proprio venerdì scorso, a seguito di una riunione del comitato di presidenza della camera, aveva proposto una soluzione diversa: Londra dal 12 al 17, New York dal 18 al 21 e Milano dal 23 al 1� ottobre. In questo modo tutti avrebbero ceduto un giorno e il calendario sarebbe andato liscio. Per il momento Boselli non prende posizioni, aspetta di andare a Parigi il 5 giugno per parlare con il presidente della Chambre sindacale francese Didier Grumbach.