Ha i numeri per essere il nuovo fenomeno «Zara» italiano: i piani strategici del gruppo Miroglio prevedono, infatti, 130 nuovi negozi in tutto il mondo entro il 2002, ricavi in crescita tra il 6 e l'8% (erano 824 milioni di euro a fine 2001, con un utile d'esercizio pari a 63 milioni) e un aumento del 10% del fatturato di Vestebene, la divisione abbigliamento cui fanno capo i marchi Motivi, Elena Mirò, Oltre e Caractère.
Brand con il maggiore potenziale di sviluppo è Oltre, pr�t-à-porter «last minute» con un target dai 35 anni in su: «Questo marchio parte dallo stesso concetto di Motivi», ha detto Giuseppe Miroglio, direttore commerciale generale di Vestebene-Miroglio, «ma ha un pubblico di riferimento più maturo. Siamo partiti un anno e mezzo fa in città di secondo piano, ora abbiamo 55 negozi e puntiamo ad arrivare a 77 shop entro il 2002 in location come Milano, Verona e Roma. Oltre è la marca che sta registrando il miglior incremento, nell'ordine del 30% a parità di negozi».
Novità in corso anche per Elena Mirò, la griffe delle taglie «mediterranee»: il marchio, che fattura circa 100 milioni di euro (come Motivi, ndr), debutterà infatti nell'intimo, con una linea di dessous conformato studiata ad hoc per le misure abbondanti. «Per il marchio, ha continuato Miroglio, stiamo investendo molto in paesi come Germania, Francia e Spagna e sbarcheremo presto a Londra, San Pietroburgo e Kuwait city. Nel frattempo pensiamo a nuovi sviluppi, ma sono ancora in fase embrionale: abbiamo incontrato anche un partner per la cosmetica, che è un settore che stiamo esplorando per prodotti come la crema defaticante o simili, da vendere sempre all'interno degli shop».
La divisione Vestebene del gruppo, che raggiungerà quota 530 negozi entro l'anno (erano 400 alla fine del 2001, 235 nel Duemila), oltre ai marchi aziendali realizza collezioni come Per te by Krizia, Diana Gallesi, Blu time, My time. «Realizziamo anche linee per la grande distribuzione, come per esempio La Rinascente o Metro», ha continuato Giuseppe Miroglio, «ma questa è un'area in cui stiamo disinvestendo perché non è strategica per il gruppo».