La Grande mela chiede di non sfilare l’11 settembre, per l’anniversario dell’attentato alle Torri gemelle, e di far slittare gli appuntamenti in passerella dalle date previste, cioè 8-14 settembre, al 18-24 dello stesso mese, scambiandosi con la London Fashion Week. In questo modo andrebbe a sovrapporsi con le date del 22 settembre-1 ottobre già fissate da tempo per milano moda donna, nell’ambito del patto di ferro con la Federation Française de la Couture.
Ma gli italiani non sono d’accordo. Mario Boselli, presidente della Camera della moda, non usa mezzi termini: ‘Gli organizzatori di 7th on Sixth sfruttano i tragici eventi dell’11 settembre per riposizionarsi strategicamente nei calendari internazionali della moda. Il sindaco Mike Bloomberg li ha invitati a non sfilare in quella data: ci sembra logico e siamo pure disponibili a collaborare a eventuali nuove iniziative di solidarietà che testimonino il legame della moda made in Italy con gli Stati Uniti. Non siamo neppure contrari che New York e il British Fashion Council si scambino le date, se entrambe le organizzazioni sono d’accordo. Ma che ci chiedano di posticipare le nostre date è inconcepibile e lo è anche per Didier Grumbach, presidente della Camera della moda francese, che non intende far slittare le sue. Sorge il sospetto che a New York abbiamo capito che il forte anticipo del calendario che hanno autonomamente stabilito all’inizio del ‘ciclo’ stagionale si sia rivelato un fiasco, come del resto molti avevano previsto. E così cercano di rimettersi in carreggiata su date più consone alle esigenze reali del mercato’.
Ieri Boselli ha risposto al British Fashion Council e agli organizzatori di Seventh on Sixt confermando le date di Milano fino al 2004 concordate con i francesi.
A dare una risposta definitiva, comunque, sarà il comitato di presidenza della camera della moda, in calendario il 16 maggio.