Martedì Diego Della Valle ha inaugurato il negozio di Mosca. La prossima settimana andrà a verificare quello di Shanghai. Nel frattempo, ha aumentato del 9,4% il flottante in Borsa di Tod's. E nei prossimi giorni parteciperà alla sua prima riunione del consiglio di amministrazione di Lvmh, il colosso del lusso. Ed è proprio sulla Francia, che ben conosce e con cui ha ottimi rapporti, vista l'intesa personale con Bernard Arnault, patron di Lvmh, che Della Valle spinge a riflettere: l'asse si sta sposando di nuovo verso Parigi.
Tutti corrono in Russia, è davvero un mercato importante?
«Anche se se n'è parlato molto, non lo definirei per ora importante. E nemmeno per il futuro immediato: le persone con disponibilità economica sono ancora poche. Oggi Mosca è un mercato di servizio per i turisti russi che possono ritrovare a casa ciò che vedono nei viaggi».
E la Cina?
«E' un mercato potenzialmente importante, nel quale bisogna essere presenti adesso per essere pronti quando le prospettive diventeranno concrete. Tra due-tre anni sarà da guardare con più attenzione».
Tod's è molto presente in Europa e anche per questo ha sentito meno l'11 settembre. Ma ora l'Europa va così così.
«I mercati vanno guardati nel medio periodo, e nel medio periodo si compensano. La nostra direzione è quella di sviluppare l'internazionalizzazione per arrivare in tre-cinque anni ad avere un fatturato che deriva per un terzo dall'Europa, un terzo dagli Stati Uniti e un terzo dall'Asia».
In un anno molto difficile per il lusso, Tod's ha quasi raddoppiato l'utile netto. Com'è andato il primo trimestre 2002?
«Daremo i numeri nei prossimi giorni, ma posso dire che siamo tranquilli. La nostra strategia è sviluppare i brand interni: se non commetteremo errori, nei tre-cinque anni avremo un cambiamento di fatturato che darà l'impressione di aver fatto una grande acquisizione».