Si riuniscono in assemblea i soci del gruppo Csp International, leader nella produzione di calze, collant e intimo, alla fine di una gestione caratterizzata da una crescita del giro d’affari e della redditività operativa. Tuttavia gli oneri extacaratteristici tingono di rosso il risultato finale per 426 mila euro.
La strategia di sviluppo di Csp, iniziata nel 1999 con l’acquisizione di Le Bourget, è orientata, da un lato, al rafforzamento dell’attività tradizionale rappresentata dalle calze e dai collant, dall’altro, alla diversificazione nell’intimo. Quest’ultimo obiettivo, accelerato con l’acquisizione, nel giugno 2001 del restante 45% di Lepel (CSP ne aveva acquistato il 55% nel maggio 2000), si basa sullo sviluppo di linee di abbigliamento sia nell’intimo tradizionale, sia realizzato con la nuova tecnologia Seamless (senza cuciture).
Il gruppo intende portare entro il 2005 l’incidenza dell’intimo, dall’attuale 23% a circa il 50% del business complessivo, attraverso l’ampliamento della gamma dei marchi esistenti e il rilancio del marchio Lepel. è stata inoltre attuata un’ azione di razionalizzazione dei brand. Dal gennaio 2002, sono così state dismesse le linee di prodotti a marchio Star Way, che non avevano raggiunto i livelli di fatturato previsti, e la linea Sanpellegrino Elite, creata per la copertura diretta nel canale dettaglio.
Il giro d’affari consolidato nel 2001 è salito di quasi il 2% a 163 milioni di euro, sostenuto dalle vendite sul territorio francese (26,9% del totale delle vendite), a fronte della stabilità del mercato italiano e di quello dell’est Europa.
La sola capogruppo ha realizzato un fatturato, al netto delle vendite intercompany, di 87 milioni di euro (.3%), grazie all’apprezzamento delle nuove linee di intimo seamless, che hanno contrastato il perdurare della difficoltà del mercato delle calze a livello internazionale.