Il fatturato è raddoppiato nel giro di tre anni e la redditività è andata ancora più velocemente: in un anno, il profitto ante imposte è salito del 135 per cento. Con il bilancio 2001, Diesel fa la voce grossa nell'abbigliamento: il giro d'affari consolidato è stato di 564,9 milioni di euro, grazie a un aumento del 38,8% (e del 102% rispetto al #98) in un anno avaro di soddisfazioni per molte altre aziende del settore, mentre il Mol è a quota 116,2 milioni di euro (+83%) e il profitto ante imposte a 79,7 milioni di euro.
«Quasi mi vergogno di questi dati così belli», commenta Renzo Rosso. «Anche quest'anno, aggiunge, siamo partiti in linea con il budget, i dati relativi al primo trimestre evidenziano una situazione di mercato per noi molto positiva. Contiamo di chiudere con un aumento a due cifre, vicino al 20 per cento». Il ritmo sarà sostenuto dalle aperture di nuovi negozi monomarca diretti. L'anno scorso ne sono stati inaugurati 21 e le vendite attraverso questo canale sono cresciute del 45,1% e con 114,7 milioni di euro rappresentano il 21% del giro d'affari di tutto il gruppo. Una quota destinata a crescere, per raggiungere un obiettivo vicino al 50% nel 2005.
«Quest'anno, dice Rosso, apriremo altri 27 negozi diretti e il contributo del retail salirà al 26 per cento. L'anno prossimo ne apriremo altrettanti». A fine 2001 si contavano 76 negozi diretti, di cui sei in Italia, e un'altra sessantina di negozi aperti in partnership in Paesi dove Diesel non è presente con una filiale, se si escludono i dieci che hanno la stessa formula in Italia.
L'anno scorso l'azienda vicentina è cresciuta dappertutto e negli Stati Uniti ha registrato addirittura un incremento del 43% che ha reso il mercato americano il più importante per il gruppo.