Si è conclusa ieri tra ottimismo e grandi progetti la 23esima edizione di Oroarezzo, il salone internazionale dell'oreficeria, argenteria e gioielleria organizzato al centro Affari di Arezzo. Le stime parlano di un aumento pari al 13,8% dei visitatori rispetto alla precedente edizione con 6.787 presenze e con stranieri saliti al 24,5% del totale. è un segnale letto positivamente dai 503 espositori e dagli oltre 10.500 addetti delle 1.600 imprese del distretto orafo aretino (6 miliardi di euro di fatturato di cui 75% export) che immette sul mercato nazionale il 40% di preziosi ed esporta un terzo dell'intera produzione orafa made in Italy.
«Oroarezzo è diventato in pochi anni un appuntamento a cui gli operatori non possono mancare», ha spiegato Alberto Ricci, neo presidente del Centro promozione e servizi, organizzatore dell'evento, lanciando una campagna pro-Arezzo alle aziende del distretto. «Ho proposto agli orafi aretini di versare l'uno per mille del loro fatturato a un fondo per la promozione di Oroarezzo», ha aggiunto, «varando anche un marchio di qualità a tutela della nostra produzione». In attesa di raccogliere il denaro necessario per la comunicazione Arezzo guarda al mondo della moda con crescente interesse, mettendo a punto una serie d'iniziative che coinvolgono marchi e maison.