Presentati ieri i risultati 2001 di De Rigo. Il gruppo che produce e distribuisce occhiali ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 505,3 milioni di euro, in aumento del 10,7% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è stato di 21,2 milioni di euro, in crescita del 50,4% rispetto al 2000. Il margine operativo lordo è salito a 58,9 milioni di euro (+16,4%) e l’utile operativo a 31,1 milioni (+31,2%): il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea un dividendo di 0,13 euro (incremento del 11,9% sul 2000) per azione per la società quotata a Wall Street.
Il 70% del fatturato deriva dalla divisione retail: i ricavi dei negozi valgono 358,4 milioni di euro. La crescita si deve al consolidamento del gruppo spagnolo General Optica che ha aperto 14 nuovi punti vendita e ai risultati della catena inglese Dollond & Aitchison. Cresce anche il contributo di Eid, la joint venture con Prada per gli occhiali della casa di moda. Nel 2001 il giro di affari ha raggiunto 32,1 milioni di euro, il 36% in più rispetto all’anno precedente.
Nel futuro del gruppo ci sono due decisioni da prendere. La prima riguarda Salmoiraghi e Viganò, la catena di articoli ottici su cui De Rigo ha diritto di prelazione in caso di vendita. Se non sarà esercitato, il 90% della catena andrà a Dino Tabacchi. Il secondo appuntamento riguarda Piazza Affari: la quotazione dovrebbe avvenire entro l’anno. Sponsor dell’operazione è IntesaBci che fa anche da global coordinator insieme a Lazard.
(Per maggiori dettagli vedere comunicato stampa De Rigo alla voce 'Comunicati stampa delle Aziende' del nostro sito).