Il 2001 non è stato un anno brillante per il comparto biancheria per la casa: in lieve calo il fatturato, da 769 a 768 miliardi di lire (oltre 390 milioni di euro), con défaillance soprattutto nei settori tavola, copriletto in cotone e tessili d’arredo. Secondo i dati diffusi dall’Associazione Tessile Italiana, dopo un Duemila positivo (chiuso con un +10,2% nell’ultimo trimestre rispetto agli ultimi tre mesi 1999), nel 2001 solo nel secondo trimestre si è verificata una ripresa dello 0,8% in confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Da gennaio a marzo 2001 è stato registrato un decremento dello 0,1%, nel terzo trimestre dell’1,4% e nel quarto dello 0,2%. La sofferenza del settore tavola è attestata da un –5%, mentre i copriletto in cotone arretrano del 3,2% e i tessili d’arredo (teli multiuso, copridivani, tappeti e cuscini) segnano un –1,2%, tuttavia con una leggera inversione di marcia nel quarto trimestre (+3% in rapporto a ottobre/dicembre 2000). Buona, invece, la performance dei copriletto in piuma sintetica (+12,8%), degli articoli per la cucina come asciugapiatti e prese (+11,9% con un’impennata del 34% nel terzo trimestre, sempre in confronto con gli ultimi tre mesi del Duemila).
Segue, a una certa distanza con un +3,9%, la teleria per il letto (lenzuola, federe, copripiumini), che rappresenta l’ambito più “pesante” in valore assoluto, con un’incidenza di circa il 40% sul fatturato totale. Modesti i risultati alla voce “bagno” ossia asciugamani, teli mare, tappetini, accappatoi, che complessivamente coprono il 20% delle vendite del comparto e chiudono il 2001 con un +0,5%.