Con la cessione di Valentino alla Marzotto, i vertici della Hdp compiono un altro passo significativo nel processo di dismissione del settore moda-abbigliamento per concentrare l’attività del gruppo, come concordato tra soci e management, nel comparto editoriale e della comunicazione. Un percorso già avviato nel 2001 e proseguito nel primo trimestre dell’anno in corso, con le cessioni di gran parte delle attività controllate da Gft Net: Sahzà, Revedi, lo stabilimento di Bosconero, un complesso immobiliare a Torino. Cessioni che avrebbero portato a una plusvalenza stimata in 18 milioni €. Da vendere resta principalmente Facis, dopodichè Gft Net sarà di fatto svuotata.
Per dare l’addio definitivo al settore abbigliamento, resta da chiudere la trattativa per la cessione di Fila. Il negoziato con il fondo statunitense Continental va avanti da tempo ed è tuttora in corso. Un negoziato non facile, perchè il candidato all’acquisizione sta cercando di rinegoziare l’indebitamento di Fila con le banche che chiedono precise garanzie. Fonti vicine alla trattativa continuano a esprimere fiducia sulla chiusura del deal anche se, come già accaduto per Valentino-Marzotto, il tavolo negoziale è più volte saltato quando la firma del preliminare sembrava cosa fatta.
A livello strategico, la cessione di Hdp avrà due implicazioni: la rinuncia all’ipotesi della scissione della holding (soprattutto se anche Fila sarà ceduta nelle prossime settimane) e la necessità di trovare una sistemazione alla partecipazione azionaria di proprietà della Valint (1,178%), la finanziaria di Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti che partecipa al patto di sindacato di Hdp (con diritto a un seggio nel direttivo del patto e uno del cda della holding). Trattandosi di una quota sindacata, le regole del patto prevedono che in caso di cessione gli altri azionisti abbiano una prelazione sull’acquisto.