Liz Claiborne è uno di quei fenomeni americani con fatturati multimiliardari, migliaia di punti di distribuzione e dozzine di marchi, che restano però quasi sconosciuti al di fuori dei confini statunitensi. Fondata nel 1976 per vestire le donne in carriera, Liz Claiborne è cresciuta lo scorso anno a un ritmo sostenuto nonostante la crisi (+11%) registrando un fatturato di ben 3,44 miliardi di dollari (3,9 miliardi di euro). A febbraio l’azienda ha comunicato i risultati del quarto trimestre del 2001: un periodo da dimenticare per molti del settore ma non per Claiborne che ha messo a segno la ventiquattresima trimestrale consecutiva di crescita del fatturato.
A chi chiede come abbia fatto Liz Claiborne a produrre tali risultati, la risposta di analisti e esperti del settore è unanime: merito del presidente Paul Charron, che dal 1995 guida l’azienda. Charron, ha trasformato l’azienda di New York in una specie di Procter and Gamble dell’abbigliamento, come l’ha descritta il WaIl Street Journal, proprio perché, come la multinazionale dei pannolini e dei saponi, ha raccolto numerosi marchi sotto il proprio ombrello e ha ampiamente diversificato i propri target di mercato.
Una delle ultime acquisizioni del gruppo è stata in Europa l’anno scorso, quando Liz Claiborne ha comprato l’olandese Mexx. Per Charron, il mercato europeo è la prossima frontiera di sviluppo e crescita. Qui l’azienda aveva fatto una mossa sbagliata aprendo negozi Liz Claiborne in Germania per poi chiuderli nel giro di pochi mesi