La terza delle videoconferenze promosse dalle Camere di commercio di Prato, Biella Modena e Como ha avuto come tema ‘La politica del marchio e le politiche di sostegno al settore tessile nei quattro distretti’ .
L’argomento centrale della discussione è stata ‘la voglia’ di un marchio anche per i tessuti al fine di dare un peso maggiore all’industria del tessile, spesso troppo oscurata dall’abbigliamento e dallo sfavillio delle passerelle.
A tal proposito si è parlato di Seri.co, il marchio di qualità lanciato proprio nei mesi scorsi dall’industria italiana della seta. Questo marchio, ha sottolineato Pierluigi Tagliabue, amministratore delegato del tessile di Como, riguarda la seta, ma non solo. Viene, infatti, applicato a tutta la produzione serica nel senso più ampio del termine e non riguarda le sole aziende comasche. ‘Qualsiasi produttore italiano di tessuti serici – ha aggiunto il vice presidente dell’Unione industriali lariana Graziano Brenna – può farvi ricorso, a patto ovviamente che rispetti le regole stabilite quali requisiti di qualità e di provenienza’.