In base alle stime elaborate dagli esperti della Pambianco Strategie di impresa,
l ’osservatorio milanese dell’industria dell’alta gamma, negli ultimi dodici mesi i big mondiali del lusso hanno visto il mercato planetario, del valore di 46miliardi di euro , calare di circa il 2%.
Nonostante il generale rallentamento dell’economia e i tragici eventi dell’11 settembre, gli italiani hanno ancora una volta avuto la meglio. A livello mondiale, infatti, la quota di mercato dei primi dieci big nazionali del lusso, tra abbigliamento, calzature, pelletteria , profumi e gioielli, è passata dal 19,5% al 22,7% nel 2001 , con un valore assoluto di 10,44 miliardi di euro.
Gli esperti si dimostrano inoltre positivi rispetto alle possibilità di crescita di almeno cinque tra i grandi gruppi quali: Tod’s, Gucci, Bulgari, Fin.Part, e It holding.
I primi dieci big hanno registrato un aumento totale dei ricavi del 12,7% , al di sopra , quindi, della crescita media dei concorrenti internazionali come Lvmh.
Le analisi mostrano che il mercato, rispetto all’andamento del 2000, è cresciuto soprattutto grazie alle acquisizioni. Su 155 operazione di m&a censite da Pambianco quasi un’operazione su due ha coinvolto una società italiana.
Se si considera il netto delle operazioni straordinarie, l’espansione dei gruppi nazionali sarebbe stata in media del 6%. In pratica, il mercato è stato pressoché fermo. L’unico che si è distinto per crescita per linee interne è stato il gruppo Tod’s di Diego Della Valle, che conferma la miglior performance in fatto di espansione , con ricavi in salita del 27%.
A ruota seguono Bulgari (+13%), Max Mara(+8%), e Zegna (+7%). Un riconoscimento particolare, anche se circoscitto al settore degli occhiali va a a Luxottica che ha registrato un +26,8%.