In occasione dell’OCTA il Presidente di Associazione Tessile Italiana illustra il Programma di Sviluppo ATI per il settore Tessile-Abbigliamento.
Nel corso della 107� edizione della Rilevazione OCTA (Osservatorio Congiunturale del Tessile Abbigliamento), che si è tenuta a Milano il 18 febbraio, Rino Bonomi, Presidente dell’Associazione Tessile Italiana, ha trattato il tema della politica industriale riferita al settore tessile abbigliamento, partendo dall’osservazione dei dati economici.
A fronte dei grandi ostacoli alla crescita industriale, come la pressante concorrenza internazionale, la frammentazione del settore, l’elevato costo del lavoro e alcuni importanti fattori produttivi, come l’energia, che condizionano fortemente la competitività delle aziende italiane, Rino Bonomi ha delineato i caratteri vincenti del T/A, che costituiscono elementi di garanzia e di successo per il futuro. L’esistenza in Italia di una filiera produttiva integrata, che salda insieme le attività del tessile e dell’abbigliamento in un unico formidabile sistema si coniuga con la capacità di differenziare la produzione, attraverso l’elevato grado di innovazione, l’utilizzo di tecnologie sempre nuove, la costante ricerca sui materiali, la forte componente estetica, gli standard di qualità certi e elevati, la rapidità di risposta, la flessibilità produttiva e il servizio al cliente. Innovazione e flessibilità sono le due parole d’ordine che connotano l’intero sistema T/A italiano.
Superare i punti di debolezza e rafforzare le caratteristiche di eccellenza del T/A costituiscono l’obiettivo di un Programma di sviluppo, alla cui attuazione sono chiamate in primo luogo le imprese stesse e le loro organizzazioni, ma a cui deve contribuire una coerente attività di governo, che si qualifichi soprattutto per un ben definito pacchetto di obiettivi da raggiungere e per l’identificazione degli strumenti per il loro perseguimento. Anticipando i contenuti del piano di azione predisposto, il Presidente di ATI ha illustrato le azioni indicate per sciogliere i nodi strutturali che vincolano la competitività delle imprese in generale (costo del lavoro, IRAP, energia) e le misure per la promozione della competitività specifica della filiera T/A (innovazione di prodotto e di processo, reciprocità, sostegno all’export).
Infine, una disamina sul panorama dei nuovi canali per la competitività, incentrati sulle piattaforme Internet e sulla necessità di unificare, coordinare e sostenere le iniziative in atto ha preceduto l’ultimo tema del discorso: la formazione. Dall’indagine condotta sulla situazione occupazionale e sui fabbisogni formativi emergono alcuni punti cardine: occorre ridurre il divario fra domanda di professionalità e offerta formativa, creare un nuovo modello formativo e stabilire un dialogo efficace con il sistema didattico nelle sue varie componenti (scuola-università-formazione professionale).
Per rispondere a queste esigenze, SMI ed ATI, attraverso la Commissione congiunta per la Formazione, con l'aiuto delle Associazioni territoriali dei principali distretti TA e di dirigenti scolastici con vasta esperienza negli ITIS tessili, intraprenderanno la stesura di un’articolata proposta, destinata al Ministero competente, che sviluppa tale ipotesi nell’ottica della filiera tessile-abbigliamento.