La Bulgari regge l’urto del terremoto scatenatosi sui mercati dopo gli attentati terroristici alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre e il management che la guida ha già riposizionato sul positivo la visione di medio periodo. Questo anche se, puntualizzano a Roma, il quartier generale della multinazionale del lusso, il primo semestre dell’esercizio in corso rappresenterà ancora un periodo di sofferenze dopo lo strappo innescatosi nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Un periodo nel corso del quale il giro d’affari dovrebbe aver segnato una flessione del 5% a circa 230 milioni di euro a causa del crollo prossimo al 40% registrato sul mercato Usa. Area nella quale la Bulgari aveva conseguito una crescita prossima al 50% nel 2000, ma subito una contrazione dell’8% nei primi nove mesi dell’esercizio appena concluso a causa della riduzione del 28% che si è evidenziata nel terzo trimestre. Dinamica a sua volta riconducibile agli effetti dei citati attentati terroristici e sulla quale ha giocato un ruolo significativo anche il brusco calo registrato nella propensione ai lunghi viaggi dei giapponesi.
L’esercizio in corso dovrebbe di conseguenza chiudersi con un fatturato nell’ordine dei 770 milioni di euro, mettendo a segno una performance prossima al 15% nonostante la citata flessione dell’ultimo trimestre, quando si sono acutizzati i fenomeni già evidenziati nei risultati relativi ai primi nove mesi.
Più in particolare i profumi e gli accessori dovrebbero presentare uno sviluppo superiore al 30% pur scontando lì flessione evidenziata negli ultimi tre mesi dell’anno nel comparto accessori, che però rappresenta poco più del 5% del fatturato consolidato anche se era aumentato del 61% nei primi nove mesi.
sintesi dell’articolo di Alberto Nosari a cura di Pambianconews