Volume d'affari stabile per Richemont. Il secondo polo del lusso al mondo ha archiviato il terzo trimestre dell'esercizio 2001/02, che comprende i mesi di ottobre, novembre e dicembre, con un fatturato sostanzialmente in linea con quello dello stesso periodo dell'anno precedente. Questo risultato è stato raggiunto grazie all'impatto delle acquisizioni, senza considerare le quali il fatturato del gruppo che controlla Cartier, Montblanc e Chloé, si è rivelato in discesa di circa l'8%.
Restando nell'ambito dei risultati su base omogenea, l'intero trimestre è stato in calo del 13% rispetto all'esercizio precedente nonostante le vendite realizzate nei mercati americani abbiano recuperato terreno rispetto ai livelli registrati durante i mesi di settembre e ottobre. Minori le perdite subite dai mercati asiatici, dove la discesa del volume d'affari è stata limitata infatti al 6%. Il mercato del Sol Levante si è rivelato in crescita solo in valuta locale a causa della debolezza dello yen.
Johann Rupert, amministratore delegato del gruppo Richemont ha dichiarato che #le vendite sono state leggermente migliori del previsto dato il livello di depressione dell'ambiente economico e politico. Il forte fatturato dell'anno precedente costituisce un traguardo molto elevato e siamo ragionevolmente soddisfatti delle performance del gruppo in un periodo così difficile'.
A livello wholesale le vendite sono calate complessivamente del 9%, mentre la parte retail ha limitato la discesa al 7%. Il trend di quest'ultima area si è rivelato comunque in miglioramento in dicembre, con una limatura contenuta al 2% rispetto all'anno 2000.
sintesi dell'articolo di Ferruccio Podda a cura di Pambianconews