Ubs rileva l'intera quota di Finpart in mano alla famiglia Arnaboldi, cioè il 9,7% del capitale. E stata la stessa famiglia ad annunciano a Gianluigi Facchini, socio di maggioranza, presidente e amministratore delegato della holding della moda, quotata alla Borsa italiana.
«Gli eredi del mio socio storico, spiega Facchini, hanno deciso di disinvestire da questo settore. Per me è una grande soddisfazione l'ingresso nel capitale di un socio finanziario così importante che, evidentemente, crede nelle potenzialità di creazione del valore del gruppo che ha archiviato il 2001 con un fatturato in crescita del 33,8% a 415 milioni di euro e un aumento del 24% a perimetro omogeneo di consolidamento, visto che sono state cedute le attività alberghiere ed acquisita la Cerruti. I ricavi dell'anno scorso sono stati in linea con le attese ed è risultata in forte crescita anche la redditività: sulla destinazione dei profitti sarà il consiglio di amministrazione ad assumere decisioni a breve».
Il presidente di Finpart, a Pitti immagine per la presentazione di gran parte delle collezioni del gruppo, si dice ottimista per il 2002. «Abbiamo cominciato benissimo � dice � grazie a un eccezionale sell-out delle vendite nei negozi per l'autunno-inverno: da Moncler a Henry Cotton's, da Marina Yachting a Cerruti e alla biancheria da casa di lusso con il marchio Frette. Tanto che stimiamo per l'intero 2002 di raggiungere 485 milioni di euro di ricavi consolidati. E sempre per quest'anno la redditività sarà interessante, visto che gli investimenti previsti non dreneranno risorse e, in caso di necessità, Finpart ha altri asset immobiliare non strategici da dismettere».
sintesi dell'articolo di Paola Bottelli a cura di Pambianconews