Il museo comunale di Palazzo Vecchio, a partire dal 16 dicembre, resterà aperto anche la domenica pomeriggio. E il costo del personale, per il lavoro straordinario, sarà pagato dal gruppo Ferragamo. La nuova frontiera del rapporto pubblico-privato nella gestione dei beni culturali si arricchisce di una tappa importante, la prima del genere in Italia, che vede lo sponsor direttamente impegnato a sostenere una parte delle spese dell’Amministrazione, con l’obiettivo di allargare il servizio per gli utenti.
Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e il sovrintendente Antonio Paolucci parlano di «via fiorentina per privatizzare la gestione dei musei».
La “sponsorizzazione” durerà dodici mesi e per il gruppo Ferragamo avrà un costo di oltre 240mila euro (poco meno di 500 milioni di lire), in parte come detto destinati al pagamento degli straordinari, in parte necessari alla stampa di materiale illustrativo su Palazzo Vecchio, che sarà distribuito gratuitamente ai 400mila visitatori che ogni anno entrano nel Palazzo che fu voluto dai priori della Repubblica fiorentina alla fine del tredicesimo secolo (i lavori iniziarono nel 1298 su disegno di Amolfo), e che ancora oggi e sede del Comune.
«L’accordo — dice l’assessore al Turismo e ai Musei di Firenze, Stefano Bruzzesi è anche un modo per rispondere alle esigenze di uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi: aumentiamo e miglioriamo la nostra offerta per attrarre visitatori e il contributo dei privati, ancora una volta, si rivela indispensabile». Per il sovrintendente, l’alleanza tra pubblico e privato è vincente, a condizione che entrambi i partner siano forti e nessuno dei due cerchi di prevaricare l’altro.
sintesi dell'articolo di Cesare Peruzzi a cura di Pambianconews