Ungaro veleggia verso quota 60 miliardi di lire. Dopo aver chiuso l'esercizio 2000 con ricavi per 55 miliardi di lire la maison francese archivierà i 12 mesi del 2001 con una crescita del fatturato diretto pari al 9% circa. Forte di un giro d'affari indotto pari a 250 miliardi di lire, la griffe ha già stilato il budget per il 2002, che prevede ricavi diretti in salita del 10%.
«Siamo molto soddisfatti di come sta procedendo il nostro business», ha spiegato Riccardo Adamo, neo-amministratore delegato della maison parigina con un passato da Simint e Ratti, «il mercato sta rispondendo molto bene al nostro prodotto e contiamo di crescere anche nell'arco del 2002. Stiamo lavorando molto sul potenziamento della rete distributiva. E dopo aver inaugurato la nuova boutique accessori di Parigi, in rue de Grenelle, nell'arco del 2002 apriremo altri due monomarca».
La griffe, che fa capo alla famiglia Ferragamo, può infatti contare su un fatturato che deriva al 30% dall'Europa (Italia compresa) e al 30% dagli Usa. Il restante 40% è invece realizzato da Asia e resto del mondo. Forte di una piattaforma distributiva strutturata su otto boutique dirette (Milano, Roma, due a Parigi, Londra, New York, Palm beach e Miami), l'obiettivo è quello di creare, entro il 2004, una rete vendita composta da 18 monomarca diretti e 12 shop in franchising.
sintesi dell'articolo di Giampietro Baudo a cura di Pambianconews